mercoledì 24 giugno 2015

Alimentazione e pressione sanguigna

La pressione arteriosa è la forza propulsiva che spinge il sangue attraverso i vasi sanguigni del sistema cardiocircolatorio.
La pressione sistolica (massima) è la forza con cui il cuore spinge il sangue nelle arterie, la pressione diastolica (minima) è invece la resistenza che il sangue incontra durante il suo passaggio nelle arterie mano a mano che si allontana dal cuore.
La pressione sanguigna risulta essere più elevata nelle persone sovrappeso o obese in quanto ogni Kg di grasso presente in più nel corpo contiene circa 3 Km di capillari sanguigni che servono all'irrorazione del tessuto stesso, dunque se un soggetto è in sovrappeso di 10 Kg  avrà di conseguenza circa 30 Km di capillari in più all'interno dei quali il sangue deve circolare e deve essere pompato dal cuore ciò implica un aumento di lavoro da parte del cuore stesso che dovrà battere più rapidamente e con una maggior spinta per permettere al sangue di circolare e raggiungere ogni distretto del corpo.
Con la riduzione del peso corporeo quindi va da se che si ha una riduzione della pressione e delle conseguenze che l'ipertensione comporterebbe.
La circonferenza addominale deve essere tenuta sotto controllo e dovrebbe essere al di sotto dei 98 cm  per l'uomo e 88 cm per la donna, soprattutto con l'avanzare dell'età in cui si ha un progressivo aumento del peso corporeo ed una riduzione della massa magra muscolare che viene sostituita con massa grassa; proprio per questo motivo è necessario mantenersi fisicamente attivi attraverso lo svolgimento di esercizi aerobici e di resistenza per evitare di perdere la muscolatura con conseguente invecchiamento.

L'alimentazione è strettamente legata alla regolazione della pressione sanguigna, soprattutto l'utilizzo di sale da cucina andrebbe il più possibile limitato e sostituito con l'utilizzo di spezie che danno sapidità, o per esempio con l'aceto per condire le insalate e i vegetali o ancora con il limone, allo stesso modo va ridotto il consumo di alimenti ricchi di sodio (insaccati, salumi, carne rossa, alimenti confezionati che contengono glutammato monosodico, formaggi stagionati a pasta dura...)
Il sodio trattiene acqua all'interno delle arterie e del tessuto connettivo comportando un maggiore lavoro da parte del cuore con conseguente aumento della pressione e alterazione della circolazione.
La sensibilità al gusto salato si riduce con il passare degli anni per cui si tende ad utilizzare sempre più sale e a mangiare sempre più salato, se riuscissimo a limitarne l'uso riscopriremmo il vero sapore dei cibi che mangiamo e riusciremmo a discriminare maggiormente la presenza del sale.
Un regime alimentare privo di sale o quasi non fa altro che giovare al nostro organismo sia per il controllo della pressione sanguigna sia, soprattutto per il mondo femminile, per scongiurare la presenza della ritenzione idrica, della pelle a buccia d'arancia e della cellulite.
Prediligete i cibi di origine vegetale e non aggiungetevi sale e gustate il loro VERO sapore!!!



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